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I Ristoranti più antichi del mondo

Forse quelli più antichi sono italiani...



01 agosto 2024 - Roma



Sebbene il guinness world records riporti che il ristorante più antico del mondo sia lo spagnolo "Botín in Calle de Cuchilleros" di Madrid, che fu aperto nel 1725 da un cuoco francese di nome Jean Botín, ci sono molti ristoranti italiani che, documenti alla mano, potrebbero aspirare all'ambito titolo.
Di ristoranti molto antichi in Italia c'è ne sono un bel po' in tutte le regioni, tanto che ci si potrebbe scrivere una guida apposita. Noi in questo contesto ci accontenteremo di fare un rapido excursus su quelli più famosi.
Cominceremo con il nord d'Italia, visto che è in Lombardia c'è un ristorante che pare vanti addirittura 740 anni di attività. Si tratta dell 'antica trattoria Bagutto che oggi si trova a Milano in via Elio Vittorini 4. Il locale, nato originariamente nei pressi di un paesetto nel comune di Morsenchio oggi scomparso, deve il suo nome dal termine longobardo Berlochium, che in italiano significa letteralmente "luogo dove si mangia". Pare che a certificare l'antichità del ristorante sia stato il rinvenimento di un documento di scambio di beni del 1244.
Nel Lazio c'è il ristorante "La Campana" di Roma situato al numero 18 del vicolo che prende il suo nome (e non viceversa), il quale vanta più di 500 anni di attività. Sembra infatti che Paolo Trancassini, il titolare del ristorante, già accreditato come il più antico ristorante della capitale, dopo aver incaricato la ricercatrice di "storia dell'arte" Manuela Maggi a risalire alla storia del locale, ha dichiarato pubblicamente che negli archivi storici capitolini, hanno trovato la ricevuta di un pagamento della “Taxae Viarum” del 1518 in cui si parla di un oste, tale Pietro della Campana, che aveva pagato sei scudi per la manutenzione stradale del vicolo. Anche un censimento fatto nel 1526 confermerebbe ulteriormente la preesistenza dell'antico ristorante, sorto quindi 207 anni prima del vetusto ristorante di Madrid!
Un altro locale romano degno dell'aggettivo “antico” è il ristorante “Checchino dal 1887” che insiste sul territorio da oltre 137 anni. Famosissimo per alcuni piatti della tradizione romanesca come la “coda alla vaccinara”, i “rigatoni con la pajata”, la “Trippa alla romana” ecc...
E' situato al “Testaccio” proprio di fronte all'ex mattatoio che oggi, dopo la sua dismissione nel 1975, è stato trasformato in un importante polo culturale. Checchino deve gran parte della sua fama proprio alla vicinanza al suddetto mattatoio, perché dalla lavorazioni delle carni si ottenevano quattro quarti di carne “nobile”, tagli destinati alla popolazione più benestante, ed un cosiddetto “quinto quarto” formato dagli scarti della testa, della coda, delle zampe e tutte le interiora dell’animale. Questa parte del macellato veniva offerto agli operatori del mattatoio (quasi tutti abitanti dei quartieri limitrofi), a compensare parte della paga degli operai per il lavoro svolto. Soprattutto le interiora, che erano facilmente deperibili in un'era dove mancava il frigorifero, venivano spesso consegnate e fatte cucinare, all'uscita da lavoro, da “Checchino”, per poi consumarlo in loco o portato a casa. Per questo motivo, nel tempo, la cucina del “quinto quarto” diventò la specialità del famoso ristorante.
Sempre nel Lazio, in una suggestiva cornice di antichità classica, troviamo il ristorante "Sibilla" di Tivoli, certamente tra i più suggestivi ristoranti al mondo. Fu fondato nel 1721, e sorge all'interno di un ricco sito archeologico nel cuore dell'antica "Herculeum Tibur", città a nord-est della capitale fondata nel 1215 a.C (ben 494 anni prima di Roma). Il ristorante è un connubio di arte culinaria ed archeologia dove è possibile pranzare all'ombra dei due monumenti del II secolo avanti cristo, detti della Vestale e della Sibilla da cui il ristorante prende il nome.
Con un suggestivo affaccio ottocentesco sul "Ponte Gregoriano", ed il meraviglioso scenario del parco naturale di "Villa Gregoriana", il ristorante “Sibilla” nel corso del tempo è stata ambita meta ristoratrice di principi, eroi ed artisti del Gran Tour. Tra le numerose targhe che riportano alcuni dei più illustri ospiti della locanda troviamo S.A.Principe ereditario di Sassonia Meinincen nel 1856; il Principe Arturo d'Inghilterra nel 1873; Carlo, Elisabetta di Prussia e Margherita di Savoia nel 1877; Gabriele d'Annunzio; Pietro Cossa; Pietro Mascagni; eppoi il primo uomo sulla luna Amstrong, l'imperatore del Giappone Hirohito e la moglie di John Lennon Yoko Ono. Furono graditi ospiti anche i "Sorci Verdi", l'eroica squadriglia da bombardamento del 12° stormo dell'aviazione italiana, che durante la grande guerra qui vennero a godersi quello che poteva essere un ultimo pasto, prima della celebre traversata dell'atlantico, partendo dal vicino aeroporto militare di Guidonia.
Da qui si può beneficiare dello spettacolare affaccio sul "bell'orrido", come lo definiva il Goethe, dove a quel tempo si poteva ammirare la cascata che il fiume Aniene faceva, ed ancora fa tutt'oggi con un percorso diverso, prima di gettarsi nelle viscere della terra attraverso le profonde grotte del complesso naturalistico del parco gregoriano.
In Piemonte, e più precisamente a Torino, c'è il ristorante “Del Cambio”. Nato nel 1755 si trova davanti al “Palazzo Carignano” prima sede del parlamento italiano. Sarà per questo che tra i personaggi più famosi che frequentavano il locale si dice ci fosse anche Cavour.
In Campania, a Napoli, si trova quello che senz'altro è tra le più antiche pizzerie che la gastronomia napoletana possa vantare. Si tratta dell'antico “Ristorante pizzeria Mattozzi” che si trova a Piazza della Carità. Sorto nel 1833 è annoverato anche tra i soci dell'associazione “Verace Pizza Napoletana”, un sodalizio nato per tutelare e promuovere la vera pizza napoletana nel mondo.
In Sicilia nel 1890 nasceva la “Casa del brodo” di Palermo, ristorante di cucina tipica locale la cui specialità, com'è prevedibile, è il bollito.
Sebbene molto più “giovane” rispetto agli altri ristoranti, voglio chiudere l'”excursus”, ricordando che nel 1931 apriva sulla laguna di Venezia il famosissimo “Harry’s Bar Cipriani”, celebre per aver inventato nel 1948 il cocktail Bellini, per il suo carpaccio e per avere una selezionatissima clientela del calibro di Peggy Guggenheim, Orson Welles, Frank Lloyd Wright e Joe di Maggio.
Anche se non potrà mai vantarsi di essere il ristorante più antico al mondo, ha il primato, l'onore ed il merito di essere stato nominato nel 2001 “Monumento Nazionale” dal ministero dei beni culturali italiani.

(di Mauro Gaudino © - copyright 2024)

 

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